Numeri pubblicati

Alpidoc 110

Per le sezioni CAI della provincia di Cuneo, riunite, con quelle di Savona e Cavour, nell’associazione Le Alpi del Sole, la recente proclamazione di Cuneo Città alpina 2024 non può
che essere una buona notizia, perché ufficializza, anche a livello internazionale, il legame strettissimo – e per noi ovvio – che la montagna ha con il capoluogo della Granda, e viceversa. Un riconoscimento, dunque, che, tra le altre cose, si auspica possa produrre azioni comuni destinate a promuovere e a diffondere ulteriormente
gli ideali fondanti del sodalizio, ovvero la conoscenza e la tutela del territorio alpino, nostro straordinario ma sempre più fragile patrimonio condiviso. 


>> Alpidoc, 80 pagine, 4,50 euro; abbonamento 3 numeri 13 euro

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Alpidoc 109

Perché la croce di vetta di Punta Marguareis, cima tra le più emblematiche delle Alpi Liguri, sulla copertina del numero 109 di Alpidoc?
Perché di croci in montagna si è molto parlato lo scorso mese di giugno a causa di un pasticciaccio brutto che ha visto coinvolto il Club Alpino Italiano.
L’editoriale di Nanni Villani chiarisce quanto è successo.

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Alpidoc 108

Il Lago del Bram (nel Vallone dell'Arma, in Valle Stura) al tramonto è la suggestiva foto di Roberto Pockaj (coautore con Andrea Parodi dei volumi Laghi e sentieri dalla Valle Tanaro alla Valle Gesso e Laghi e sentieri dalla Valle Stura alla Valle Po), che campeggia sulla copertina di Alpidoc 108, numero che naturalmente dedica spazio ad alcuni itinerari scelti dallo stesso Parodi, il quale ci racconta anche una sua avventura "fuori sentiero" alla ricerca di un percorso alternativo per raggiungere il Lago della Siula, in Valle Gesso. Ma la rivista si apre con editoriale di Nanni Villani, che trae spunto dal Convegno Nazionale del Club Alpino Accademico Italiano, tenutosi lo scorso 8 ottobre a Genova, per riflettere su quali siano le ribalte alle quali gli alpinisti di punta oggi ambiscono.

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Alpidoc 107

La foto di copertina di questo numero di Alpidoc – Rocca e Torre Castello – è di Bruno Rosano. Un piccolo omaggio in suo ricordo: un malore improvviso e Bruno a inizio di aprile se n’è andato.
Tre libri, una cartina e una serie di calendari – tutte pubblicazioni dedicate alla Valle Maira – sono il suo prezioso lascito agli appassionati di montagna.
Un mese e mezzo prima, una brutta malattia si era portata via Maria Schneider che, in Valle Maira, dove era arrivata con il marito Andrea (scomparso nel 2004) agli inizi degli anni Ottanta, ha creato una scuola di italiano per tedeschi, animato un centro culturale e gestito un posto tappa con uno stile di accoglienza in precedenza sconosciuto, o per lo meno scarsamente praticato.

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Alpidoc 106

L’orizzonte si tinge di rosa. A contemplare lo spettacolo, dalla terrazza del Rifugio Questa, in Valle Gesso, è Marta Bassino – a cui è dedicata la copertina di questo numero –, intervistata, insieme con i suoi due fratelli, da Nanni Villani.
La campionessa di sci non ha bisogno di presentazioni, e nemmeno Matteo, pastore, e Marco, rifugista, perché dei Bassino Brothers  hanno parlato diffusamente un po’ tutti i media. Qui però, tra bilanci sul presente e progetti per il futuro, raccontano del loro legame con la montagna e con Valscura in particolare. Dove si trova la Casina, da sempre il luogo del cuore della famiglia.

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Alpidoc 105

È particolarmente ricco di contenuti il primo numero del 2021 di Alpidoc. Si inizia, come di consueto, con la Cronaca alpinistica curata da Fulvio Scotto che propone una nutrita serie di salite su ghiaccio e misto tra il Beigua e la Valle Varaita, nonché la relazione di una linea di ripido dedicata a Cala Cimenti tracciata sul Monte Fantino, nelle Alpi Liguri. Quindi parliamo di Sentiero Italia, un progetto al quale il Club Alpino Italiano tiene in modo particolare e che naturalmente tocca anche le valli comprese tra il Tanaro e il Po, dove gli operatori turistici si stanno preparando ad accogliere gli escursionisti che lo percorreranno.

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Alpidoc 104

Anno da dimenticare, questo 2020. Inutile spiegare le ragioni. Inutile anche aggiungere che pure la montagna è stata pesantemente colpita, e non solo dal punto di vista economico.

Perché, come se non fosse bastata la pandemia, a rendere ancora più drammatico il quadro si è aggiunta la devastante alluvione che lo scorso ottobre ha messo in ginocchio le valli transfrontaliere comprese tra Tanaro e Tinée, travolgendo soprattutto la "nostra" Roya.

Colpa del cambiamento climatico? Non c'è dubbio, come spiega Daniele Cat Berro ne Gli ultimi ghiacci delle Alpi Marittime.

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Alpidoc 103

A modo suo, il numero 103 di Alpidoc passerà alla storia. Perché è il primo, e si spera l’ultimo, uscito in era Covid. Della qual cosa inevitabilmente c’è traccia nella pagine della rivista. A cominciare dall’editoriale di Nanni Villani, Se non ora, quando?, una riflessione sui “buoni propositi” espressi un po’ da tutti nella fase cruciale della pandemia, quando il virus e le sue pesantissime conseguenze sono stati visti come un’occasione per un concreto cambiamento di rotta, a cominciare dal rapporto con l’ambiente. Sulla stessa scia si presenta l’articolo di Ivan Borroni, Andrà tutto bene?, un excursus sul problematico rapporto uomo-montagna, oggi più che mai alle prese con nuove, sempre più difficili, sfide.

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Alpidoc 102

L'accademico savonese Fulvio Scotto non ha fatto in tempo a scrivere per Alpidoc le proprie riflessioni sull'alpinismo intramontabile che l'UNESCO ha subito alzato il tiro assegnando a questa insana pratica addirittura il titolo di Patrimonio dell'Umanità…
Scherzi a parte, sembra esserci un gran fermento intergenerazionale nelle Alpi Sud-occidentali, stando a quanto registra la recente cronaca alpinistica, segno che le nostre montagne possono ancora regalare molte sorprese a chi si avvicina loro con passione e gusto per l'esplorazione. Lo dimostrano Xavier Cailhol e Symon Welfringer, i due giovanissimi e fortissimi francesi che lo scorso dicembre hanno salito il Diedro Rosso al Corno Stella e che sempre Scotto ha intervistato per farsi raccontare come diavolo siano finiti nelle Alpi Marittime.

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Alpidoc 101

La foto, o più esattamente la "dronata" del videomaker Alessandro Beltrame (agbvideo.com), coglie lo Zabriskie Point, il tratto forse più spettacolare della Limone-Monesi, una magnifica militare in quota a cavallo tra Italia e Francia – o meglio tra il versante alpino e quello marittimo della Terra Brigasca, il Far West delle Alpi Occidentali (imperdibile il reportage di Sandro Bozzolo Simone Rossi).

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Alpidoc 100

Con questo numero Alpidoc tocca quota cento. Un traguardo che di questi tempi va di pari passo con il raggiungimento della soglia pensionistica. Nel caso della rivista, gli anni di servizio non sono neppure trenta, dunque non se ne parla. Anche perché non c’è stanchezza, e la voglia di raccontare storie sulle montagne tra il Monviso e il mare è quella di sempre.

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Alpidoc 99

La foto di copertina (di Nanni Villani), il Gruppo Castello Provenzale riflesso in una pozza, rimanda al servizio sugli specchi d'acqua alpini proposto all'interno della rivista.

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