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Sommario

ATTUALITÀ
Cuneo Città alpina dell’anno 2024
Enrica Raviola

CRONACA ALPINISTICA
a cura di Fulvio Scotto
L’eccesso di tecnologia rischia di assassinare l’alpinismo
Alessandro Gogna

Prime salite & C.

MITI INTRAMONTABILI
Sergio Savio, l’indiano
Maurizio Oviglia

Sulle orme dell’amico geniale che liberò
il Corvo bianco

Giovannino Massari

ESPLORATORI
Le fotografie ritrovate di Mario Bertone
a cura di Enrica Raviola

LUOGHI DELL’ANIMA
Capanna Sociale Barbero
a cura degli Amici di Roberto Barbero

OSPITALITÀ STORICA
Turismo vuol dire casa
Giorgio Bernardi

VIAGGI
Ichnusa 2023.
Dieci giorni alla scoperta
del Sulcis Iglesiente
Ezio Michelis

LE ALPI DEL SOLE
Alpinismo Giovanile

Notizie dalle sezioni

 

Foto di copertina di Luca Dovico

Cuneo Città alpina dell’anno 2024

Riconosciuto il suo impegno nel supportare la Convenzione delle Alpi, il più importante programma internazionale per la protezione e il sostegno dello spazio alpino 

 

Per le sezioni CAI della provincia di Cuneo, riunite, con quelle di Savona e Cavour, nell’associazione Le Alpi del Sole, la recente proclamazione di Cuneo Città alpina 2024 non può
che essere una buona notizia, perché ufficializza, anche a livello internazionale, il legame strettissimo – e per noi ovvio – che la montagna ha con il capoluogo della Granda, e viceversa.

Un riconoscimento, dunque, che, tra le altre cose, si auspica possa produrre azioni comuni destinate a promuovere e a diffondere ulteriormente gli ideali fondanti del sodalizio, ovvero la conoscenza e la tutela del territorio alpino, nostro straordinario ma sempre più fragile patrimonio condiviso. 

Ma che cosa esattamente significa “Città alpina dell’anno”? Per capirlo occorre tornare al 1997, quando all’austriaco Gerhard Leeb, editore della rivista Planet Alpen, venne in mente di istituire un “premio” da assegnare alle città alpine che mostrassero un particolare impegno nel supportare la Convenzione delle Alpi, il più importante programma internazionale per la protezione e il sostegno dello spazio alpino, programma fondato sul presupposto che le sfide che interessano le Alpi sono spesso di natura transfrontaliera e dunque possono essere risolte meglio attraverso la cooperazione.
A oggi, con Cuneo, sono ventiquattro le città degli otto Paesi alpini – Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera – che hanno ottenuto il riconoscimento, e che di diritto sono entrate a far parte dell’associazione Città alpina dell’anno, che ha sede a Sonthofen,
in Germania, e le cui attività si concentrano su tre ambiti:

fornire supporto alle città “insignite del titolo” nello sviluppo dei progetti, nella realizzazione del programma di iniziative durante l’anno di “città alpina”, nonché nell’organizzazione
di eventi informativi e formativi riguardanti gli obiettivi della Convenzione delle Alpi; promuovere lo scambio di informazioni ed esperienze tra le Città alpine dell’anno;

sviluppare e coordinare progetti che consentano di sperimentare nuove attività nelle città che fanno parte dell’associazione e di stimolare la collaborazione tra
le città stesse e con altri importanti attori dello spazio alpino. L’obiettivo primario della Convenzione delle Alpi è quello di coniugare le misure volte alla protezione del lo spazio alpino dal punto di vista naturalistico con uno sviluppo sostenibile e orientato al futuro delle regioni, ed è questo il concetto che l’associazione Città alpina dell’anno vuole trasmettere a un pubblico il più ampio possibile. Concetto che si sposa con quello – spiegato da Filippo Barbera e Antonio De Rossi nell’introduzione al volume Metromontagna. Un progetto per riabitare l’Italia (Donzelli 2022) – di “metromontagna”, «una parola nuova che racchiude in sé un proposito radicale, riunire sotto un unico sguardo ciò che naturaliter ci appare diviso, decostruendo l’alterità tra città e montagna. Questo drastico cambiamento del punto di vista appare necessario e illuminante in una fase come quella che stiamo attraversando e per un territorio come quello del nostro Paese, caratterizzati entrambi da una crisi della centralità urbana e da un ripensamento dei rapporti tra centri e periferia».

Un ripensamento ancora tutto da costruire, ma almeno le basi per mettere al centro del dibattito e delle azioni “politiche” in senso lato la necessità di una stretta interconnessione tra città e montagna sono state gettate.

Quali sono, dunque, i punti di forza che hanno convinto la giuria internazionale a premiare la candidatura di Cuneo?

Queste le motivazioni ufficiali:

«Nella città alpina di Cuneo sono numerosi i piani e i progetti focalizzati sullo sviluppo sostenibile, su una maggiore consapevolezza delle tematiche future e su una stretta messa in rete della città con le sue vallate alpine. Basandosi sulla candidatura di Cuneo a Città alpina dell’anno, sulla profonda conoscenza
del territorio e sulla letteratura specialistica, la giuria ha esaminato le caratteristiche della regione urbana e rurale e della città stessa, formulando una serie di considerazioni di rilievo. Pur situata ai margini del perimetro ufficiale della Convenzione delle Alpi, la città di Cuneo è una città alpina per eccellenza, fatto più volte affermato e illustrato dalla città stessa e dalla letteratura specializzata (si vedano ad esempio Werner Bätzing e Luigi Dematteis). Grazie alla sua posizione geografica e alla sua ricchezza culturale, in relazione ai servizi pubblici essenziali la città di Cuneo rappresenta un polo di approvvigionamento
e di sviluppo di importanza sovraregionale per le vallate alpine circostanti e per le comunità montane dell’arco alpino italiano sud occidentale – e oltre.

Da un lato, è una città con un interessante passato geomorfologico e culturale legato ai fiumi alpini Gesso e Stura, i cui alvei fanno oggi da cornice a Cuneo come parco naturale regionale gestito dalla città. Dall’altro, è una città che sta intraprendendo numerose iniziative nel contesto dei protocolli della Convenzione delle Alpi. Il piano strategico dell’Agenda 2030 locale comprende temi chiave di particolare rilievo, come l’inclusione sociale, l’energia e il riciclaggio, la mobilità sostenibile, la protezione della biodiversità, eccetera.
Come per ogni piano strategico, ciò che conta è la qualità e l’intensità dell’attuazione.
Ogni sforzo in questa direzione va apprezzato e potrà ulteriormente fiorire nella rete delle Città alpine dell’anno. Particolarmente degne di nota per la loro importanza sono le numerose iniziative transfrontaliere in corso o già concluse (ad esempio la Ferrovia delle Meraviglie, ALCOTRA 2014-2020). La posizione di Cuneo nell’arco alpino, vicino al confine francese con le sue numerose e vaste aree protette (ad esempio il Parco Nazionale del Mercantour), offre un grande potenziale per lo sviluppo della biodiversità, nonché per progetti infrastrutturali compatibili con l’ambiente e un turismo vicino alla natura.

Sullo sfondo di varie tradizioni che hanno una grande importanza come caratteristica unica di richiamo del territorio cuneese, occorre fare riferimento ai diversi progetti che la città di Cuneo ha pianificato per il futuro. Ad esempio, il progetto ACLIMO, legato ai cambiamenti climatici. Tra le altre cose, affronta il necessario cambiamento di consapevolezza della popolazione riguardo all’acqua come risorsa e alla gestione dei pascoli come strategia di adattamento al climate change».

Enrica Raviola

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