La prima gita dell’era marziana
Escursione in Valle Stura, tra le nebbie del Nebius: dopo due mesi di confinamento, la libertà ha il profumo della pioggia
Sabato 9 maggio 2020. Sono esattamente due mesi che lo zaino non supera la soglia di casa.
Eppure, una volta sulle spalle, è come se non l’avessi mai tolto.
Solo il fiato, forse, non è esattamente quello di prima.
La meta è il Vallone Nebius, Valle Stura. Giusto sopra Neraissa.
Il pretesto è passare a salutare Alain e Catou Speranza (leggi l’intervista di Nanni Villani pubblicata sul numero 98 di Alpidoc).
La spinta profonda è ristabilire il contatto con la montagna.
Riappropriarsi di tutte le piccole grandi sensazioni che hanno il gusto della libertà.
Il piacere di faticare in salita, e perfino di soffrire in discesa – sì, perché le ginocchia ormai hanno i loro chilometri…
Di mangiare un pezzo di pane seduti su uno spuntone di roccia.
Di guardarsi intorno cercando di cogliere il movimento fugace di un animale.
Di meravigliarsi di ogni dettaglio come se occhi, mente e cuore lo registrassero per la prima volta.
Di sdraiarsi su un pendio per lasciarsi avvolgere dalle nebbie.
Di sentire nelle narici il profumo della pioggia. Dopo tanto tempo, il più inebriante che ci sia.