Itaca nel sole
Venerdì 25 ottobre a Chiusa Pesio, presso la sede del Parco, si proietta il film dedicato a Giampiero Motti
Venerdì 25 ottobre alle ore 21.00 presso la sede operativa dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime a Chiusa di Pesio (in Via Sant’Anna 34), la Sezione CAI di Mondovì propone la pellicola Itaca nel Sole di Fabio Mancari e Tiziano Gaia.
Una via di arrampicata aperta sulle pareti della Valle dell’Orco, ma soprattutto un viaggio emozionale alla scoperta di Gian Piero Motti, indimenticabile alpinista e teorizzatore del cosiddetto Nuovo Mattino.
Tra montagna e filosofia, foto e materiali di archivio, uno spaccato sociale che riassume i dubbi e le ansie di una generazione al bivio.
La serata (organizzata con il supporto dell’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo), anticipa di fatto la terza edizione del Mondovì Mountain Film 2019 che si svolgerà dal 7 al 21 novembre prossimi tra Mondovì e Villanova Mondovì.
Ingresso libero.
Per informazioni: comunicazione.mondovi@cai.it.
Il Soggetto
Il film si inserisce nel filone delle “recherche”, perché Motti è una figura ancora in gran parte inesplorata e il primo atteggiamento a cui ci spinge è quello di “andarlo a cercare”. Il film lo farà, oltre che con l’ausilio del materiale d’archivio a disposizione, attraverso un percorso corale di voci, testimonianze e azioni di chi lo ha conosciuto, ha arrampicato con lui, gli è stato accanto nei momenti privati, oppure di chi, non avendolo conosciuto, ne è stato affascinato dagli scritti e dal pensiero. La montagna sarà la grande protagonista del film, ma non si pensi a un documentario di pareti e corde, linee verticali e chiodi da roccia. Sarà una montagna in gran parte allegorica, così come la intendeva Motti; quel tipo di montagna che spinge l’uomo a grandi sfide e ad ancor più grandi interrogativi: chi siamo? dove andiamo? qual è il nostro destino? cosa c’è laggiù, oltre l’ultima vetta?
“Itaca nel Sole” diventa un titolo-testamento su cui appoggiare, più che la nuda mano dello scalatore, cuore e mente per capire chi si cela davvero dietro uno dei protagonisti del dibattito alpinistico e filosofico del Novecento italiano.