Emergenza Senecio
Il Centro Regionale per la Biodiversità Vegetale invita a collaborare per contenere la diffusione di quella che, malgrado le innocue apparenze, è una specie invasiva tossica
Chi si occupa della conservazione del patrimonio vegetale (in Italia uno sparuto gruppo di persone, in realtà), non vede di buon occhio chi raccoglie i fiori nei prati, perché non è infrequente che le persone, pur se inconsapevolmente, recidano specie ormai rare, con il risultato di diminuirne le possibilità di riproduzione.
Questa volta il conservatore della flora farà un’eccezione, proponendo a tutti la raccolta di una piantina che sta diventando un grave problema per l’agricoltura locale. Si tratta di Senecio inaequidens, il Senecio del Sudafrica, specie erbacea pericolosa perché contiene degli alcaloidi tossici per gli animali a sangue caldo (uomo, equini, bovini, ecc.), potendo passare nel latte in seguito al pascolamento e anche nel miele, attraverso il nettare raccolto dalle api.
La spiccata invasività di questa pianta si deve parecchio al fatto che fiorisce per 7-8 mesi all’anno, ogni pianta può sviluppare anche 100 infiorescenze e produrre più di 30.000 semi all’anno (che rimangono vitali anche per 40 anni); inoltre, essendo specie esotica, non ha predatori rispetto a quelle autoctone.
In Italia il Senecio inaequidens è stato segnalato per la prima volta nel 1947; per alcuni studiosi l’arrivo di questa specie in Europa si deve alle truppe coloniali sudafricane durante la seconda guerra mondiale, per altri, molto più probabilmente, alle partite di lana ovina importate per la lavorazione di tessuti.
La forte tossicità del Senecio è stata evidenziata in maniera definitiva nel 2003, quando è stato pubblicato uno studio che ha approfondito un grave caso di avvelenamento di bovini al pascolo, avvenuto nella località di Frankfort, in Sudafrica.
Ora, questa specie è facilmente osservabile ai bordi delle strade, negli incolti, ai bordi dei campi, nelle zone ruderali, industriali, sui suoli nudi dei cantieri; nelle nostre vallate alpine la si trova fino a quote assai elevate: chi scrive l’ha osservata nei pressi del Colle della Maddalena, in Valle Stura.
Gli spostamenti d’aria provocati dagli automezzi e dai treni favoriscono la dispersione dei semi, che spesso vengono anche trasportati dai veicoli: questo spiega la “predilezione” del Senecio per i bordi stradali e le massicciate ferroviarie.
Il Centro Regionale per la Biodiversità Vegetale dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime, che da tempo monitora il fenomeno, negli ultimi tre anni ha iniziato interventi di contenimento della diffusione di questa specie nel territorio che ha in tutela.
Data l’attuale forte espansione della pianta, il Centro sollecita la collaborazione di tutti i cittadini per cercare, quantomeno, di arginarne l’invasività.
In che modo? Anzitutto occorre procedere al riconoscimento della specie con l’aiuto delle molte immagini e descrizioni pubblicate in un’apposita pagina sul sito della Regione Piemonte, in una sezione dedicata alle specie vegetali esotiche invasive.
Dopo di che si tratta di passare all’azione: chi ha l’abitazione ai bordi di una strada oppure un cantiere o un appezzamento in un’area industriale, eccetera, può facilmente eradicare il Senecio sudafricano con una zappa; ma anche chi semplicemente va a passeggio può “contribuire alla causa” raccogliendo un mazzolino di questo bell’infestante da portare a casa. L’importante è che i fiori appassiti o quelli eradicati vengano eliminati nei sacchi di rifiuti della raccolta indifferenziata e non nel verde o nell’organico, perché la maturazione di semi può favorire la diffusione della specie.
Il Centro cercherà di attivare gli enti locali per azioni di protezione civile. Tutti insieme, con poco sforzo, possiamo contribuire a salvaguardare la flora locale minacciata dal Senecio inaequidens, e aiutare concretamente i nostri agricoltori e apicoltori.
Bruno Gallino
Servizio conservazione e gestione ambientale – floristico vegetazionale
Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime
Foto Archivio APAM