Chiedilo al vento
Mercoledì 12 febbraio, a Cuneo, al Cinema Monviso, la Mongolia raccontata dal ciclofotografo Fulvio Silvestri
Mercoledì 12 febbraio alle ore 21 a Cuneo, il Cinema Monviso ospita Chiedilo al vento. Attraverso il cuore della Mongolia in bicicletta.
La serata, promossa dall’Ufficio Biciclette del Comune di Cuneo e a cura di Itur, proporrà una proiezione multimediale con reading e dialogo con l’autore, ed è parte di un più ampio progetto multimediale del ciclofotografo Fulvio Silvestri, che racconta con fotografie, musiche e dialoghi storie di ecologia applicata con al centro il viaggio lento in bicicletta.
Da oltre 15 anni, Fulvio Silvestri trascorre buona parte del tempo libero in sella alla sua bicicletta, caricandola con il materiale necessario per muoversi senza supporto ed essere del tutto autosufficiente. Bicicletta non intesa come mezzo performante superleggero per una pratica sportiva da cronometro ma, al contrario, strumento esplorativo di paesaggi, persone e luoghi che l’autore traduce poi in narrazione fotografica, con uno sguardo sulla relazione uomo-territorio. La sua bicicletta è allo stesso tempo un diario, una persona fisica, uno studio fotografico itinerante, uno strumento di comunicazione. Oltre alla solita attrezzatura da cicloviaggio, infatti, le sacche del suo mezzo ospitano un’attrezzatura fotografica che arriva anche a superare i 7 kg di peso.
Nel loro viaggio in bicicletta senza supporto di oltre mille chilometri dalla capitale Ulaanbaatar fino al Lago Khövsgöl passando per Kharkhorin, nel cuore del paese, Fulvio e la compagna Valentina hanno vissuto un’avventura indipendente ai confini del tempo e dello spazio, fuori dagli schemi e dalle rotte convenzionali. Nella provincia dell’Arkhangai per diversi giorni non hanno avuto altri appoggi che gli sporadici campi dei nomadi, sempre disponibili ad accettare la loro presenza e desiderosi di conoscere la loro storia, nonostante le difficoltà di comunicazione imposte dalla lingua. Il loro approccio lento ha permesso di vivere da dentro la storia delle famiglie che hanno incontrato, finendo persino ospiti di un matrimonio tradizionale in un accampamento nomade.
Questo, dedicato alla Mongolia, è il più recente progetto fotografico di Fulvio Silvestri. Focalizzato sugli spazi aperti e sul senso di smarrimento che una simile esperienza può dare «non è il progetto di un viaggio estremo – come puntualizza Fulvio – né tantomeno una ricerca fotografica ossessiva».
I suoi viaggi non sono imprese epiche ma piccole grandi conquiste che, a sua detta, chiunque può raggiungere con dedizione, perseveranza e apertura mentale.
Nelle sue serate, Fulvio Silvestri è accompagnato dall’amico libraio Carlo Borgogno (Libreria Milton, Alba) che, oltre a dialogare con l’autore sui progetti presentati, ha dato un ulteriore valore aggiunto a Chiedilo al vento proponendo la lettura di alcuni brani di narrativa moderna e contemporanea relativi al viaggio, al tema della mobilità sostenibile e al senso appagante di lentezza, che, secondo Fulvio, «salverà il mondo». Ad accompagnarlo nelle sue serate, poi, le musiche del fratello Fabio Silvestri.
«Dopo molti anni di atmosfere nordeuropee, con la sola eccezione di un viaggio in Marocco, i tempi erano maturi per un nuovo vento – spiega il ciclofotografo -. Con la sua arcaica forza vitale e tutto il fascino remoto che le è proprio, la Mongolia ha soffiato sulle nostre biciclette e sulla nostra piccola tenda per un mese di avventure vere in una vastità a dir poco spiazzante. La steppa prima, subito fuori dalla capitale Ulaanbaatar, e la taiga poi, man mano che ci avvicinavamo al confine con la Siberia, ci hanno accolto con i loro silenzi assordanti, nei piccoli villaggi o negli accampamenti gher dei nomadi come nelle aree più isolate e senza alcun servizio, lasciandoci senza parole a ogni chilometro».
La serata, organizzata nell’ambito del progetto Periferie al centro. Riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie, è ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Durante la serata Fulvio Silvestri regalerà tre stampe autografate, che verranno estratte a sorte tra il pubblico.