Trent’anni di Alpidoc, the best of
Un articolo per numero, per festeggiare e (ri)scoprire la nostra piccola grande rivista
Dal marzo 1992 all’ormai vicino marzo 2022, centosei numeri di rivista, tutti allineati sui piani di uno scaffale.
Ogni tanto ne prendi in mano uno, lo sfogli e il tempo inizia a scorrere all’indietro…
L’impressione è quella di avere sotto gli occhi, e tra le dita, una miniera dalla quale puoi estrarre tesori che avevi dimenticato.
Una miniera che andrebbe – che va – valorizzata.
Perché costituisce un patrimonio importante.
Quanti personaggi, quante avventure, quante emozioni sfilano in quelle pagine.
Quante storie e quanta storia…
Trent’anni di vita delle Alpi d’Oc sono racchiusi lì dentro.
Certamente non tutta la loro vita.
Ma è difficile trovare un altro “contenitore” altrettanto ricco di parole e immagini dedicate a uno specifico segmento delle Alpi, quello che va dalle Liguri alle Cozie, dalla Valle Tanaro alla Valle Po, dal Mediterraneo al Monviso.
Allora perché non ripescare per ogni numero un articolo e riportarlo alla luce, magari arricchendolo di nuovi contenuti?
È quello che vogliamo fare nel corso di quest’anno, nel quale la nostra piccola grande rivista festeggia un traguardo davvero importante, che poche altre possono vantare.
Dunque, si inizia dal numero 1 con L’odore del fieno di Nanni Villani.
Ripescato dall’introvabile numero 1, marzo 1992.
Un testo, arricchito di nuove immagini (a colori… perché quella era ancora l’era della stampa in bianco e nero).
Che racconta dell’altrove sempre agognato. Dove però stia di casa questo altrove è solo una questione di punti di vista…
Buone letture!