Inverno liquido
Sabato 26 novembre alle ore 17, a Pomaretto, si parla di terre alte, crisi climatica e fine della stagione dello sci di massa
Sabato 26 novembre alle ore 17, il Teatro Valdese di Pomaretto (piccolo comune all’imbocco della Val Germanasca, a 50 chilometri di distanza da Torino), ospiterà la prima presentazione regionale del volume Inverno liquido. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa, opera di Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, che l’editore da Derive& Approdi pubblicherà nel gennaio 2023.
Prenderanno parte all’incontro, moderato da Nanni Villani, direttore di Alpidoc, gli autori Maurizio Dematteis e Michele Nardelli, Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi per Legambiente, Roberto Colombero, presidente UNCEM Piemonte, Andrea Domard, sindaco di Prali, e Monica Berton, ex sindaco di Pragelato.
Maurizio Dematteis: «Dopo tre anni di lavoro, più di 2000 chilometri, centinaia di persone incontrate, decine di luoghi visitati con Michele Nardelli e la collaborazione di tanti altri amici e colleghi, siamo finalmente riusciti a chiudere la pubblicazione. Si tratta di un lungo reportage dalle terre alte, Alpi e Appennini, per raccontare le stazioni sciistiche del nostro Paese, dove imprenditori e amministratori locali, operatori e testimoni del mondo della montagna si raccontano, analizzano i fallimenti, spiegano i percorsi di riconversione, fotografano i sogni di rinascita. Un libro che racconta del non più di un modello insostenibile e del non ancora della conversione ecologica della montagna.
La pubblicazione sarà nelle librerie a partire da gennaio 2023, ma nel frattempo ci siamo organizzati per una serie di presentazioni in anteprima.
Le prime due ad Aosta (venerdì 25 novembre alle ore 20 e 30) e a Pomaretto (sabato 26 alle ore 17).
E prossimamente anche Firenze (30 novembre), Belluno (10 dicembre), Trento (13 dicembre), Bergamo (14 dicembre) e Sondrio (15 dicembre).»
C’è un momento preciso in cui capisci che qualcosa sta cambiando. Sei nato e cresciuto pensando che sarebbe sempre stato così, anno dopo anno, stagione dopo stagione, generazione dopo generazione.
Poi un giorno ti svegli e d’improvviso gli impianti di risalita sono fermi. E capisci che quel mondo è finito.
L’emergenza sanitaria legata al Covid 19 ha messo in luce l’estrema debolezza del modello economico legato al turismo dello sci da discesa sulle montagne.
In un’epoca nella quale il cambiamento climatico ne accorcia le stagioni e ne aumenta i costi di gestione, in cui la crisi economica lo rende uno sport elitario e il cambiamento culturale vede prospettarsi una diversa domanda di svago anche nei centri vocati alla monocultura del turismo invernale, che cosa ne è oggi della passata stagione dello sci di massa nelle piccole e medie realtà di Alpi e Appennini? Quali prospettive di riconversione possono essere messe in campo? Quali possono essere le risorse attivabili? E quali gli attori e le reti che possono entrare in gioco?