Cine di Cime riparte con Climbing Iran
Giovedì 3 novembre al Nuovofilmstudio di Savona si inaugura la seconda edizione del ciclo di film dedicati alla montagna
Nuovofilstudio, in collaborazione con la Sezione CAI di Savona, Finalmente Speleo e Urban Climb, e con il supporto de Il Buranchetto, presenta la seconda edizione di Cine di Cime (e Abissi), rassegna di cinema e cultura di montagna.
Quattro appuntamenti come quattro tappe di un piccolo viaggio a piedi, alla scoperta di una montagna che è prima di tutto comunità umana, orizzonte ideale e spazio aperto alla costruzione di identità.
In breve ma intenso percorso volto all’esplorazione del territorio attraverso il caleidoscopio antropologico offerto dalle lenti della macchina da presa. L’universo alpinistico e speleologico che abbiamo deciso di raccontare è prima di tutto fenomeno socioculturale e solo in un secondo tempo performance atletica.
Ogni serata sarà accompagnata dalla presenza di ospiti ed esperti, nella volontà di offrire momenti di incontro e dialogo.
Tutte le proiezioni avverranno presso il Nuovofilmstudio, in Piazza Rebagliati 6A, a Savona.
Il primo appuntamento è per giovedì 3 novembre alle ore 21 con Climbing Iran. Ospite Alice Arata, Società Guide Alpine Finale.
Ingresso 5 euro, aperto a tutti.
Nasim Eshqi, iraniana, e Francesca Borghetti (la regista), italiana, si scrivono via chat dall’Iran all’Italia. Si sono messe in contatto dopo che Francesca ha letto di lei come l’unica donna capace di aprirsi delle vie sulle montagne dell’Iran. Francesca vorrebbe raccontare la storia di Nasim al mondo e per farlo si pone delle questioni di rappresentazione: può ritrarla senza velo? La risposta di Nasim è chiara: fuori dal suo Paese islamico, l’Iran, sì. E allora la regista attinge al suo repertorio di foto private, dalle quali si evince un percorso di evoluzione impervio e anticonformista. Nata nel 1982, a nove anni secondo la legge islamica ha dovuto mettersi il velo e coprire pelle e capelli. Quello è stato il discrimine, per lei e sua sorella, rispetto alla vita dei due fratelli maschi, che prima non avvertivano differenze con le sorelle.
Al classico racconto di emancipazione grazie all’opportunità di fare sport, Climbing Iran accosta una differenza di genere e una possibilità aperta dai social media, prima di tutto Instagram.
Il film documenta le fasi di difficoltà di uno sport che si presta ad aperture metaforiche e filosofiche – aprirsi una via per poterla condividere con l’altro da sé, sconosciuto – e insieme sottolinea l’unicità di questo cammino transnazionale e transculturale.