A Cuneo arriva A passo d’uomo, tratto dal volume autobiografico Sui sentieri neri di Silvayn Tesson
Dal 19 al 31 ottobre, al Cinema Monviso, è in programmazione il film presentato in anteprima al Trento Film Festival. Ingresso scontato per i soci CAI
Una traversata a piedi di tre mesi dal Sud Est al Nord Ovest della Francia, dal Colle di Tenda al Cotentin, in Normandia, lungo i percorsi meno battuti per mantenere fede a un voto.
Quale lo racconta lo scrittore e viaggiatore francese Sylvain Tesson nella prefazione al volume autobiografico Sentieri neri, diventato il film A passo d’uomo con l’attore premio Oscar Jean Dujardin, che giovedì 19 ottobre arriva sugli schermi italiani dopo essere stato presentato in anteprima all’ultimo Trento Film Festival.
Io, ubriaco fradicio, m’ero rotto la testa cadendo da un tetto dove facevo delle pagliacciate. Ero precipitato oltre l’orlo della notte e m’ero schiantato sulla Terra. Otto metri erano bastati a fracassarmi le costole, le vertebre e il cranio. Ero finito su un mucchio d’ossa…
Ero invecchiato di cinquant’anni in otto metri… Mi avevano raccolto. Ero tornato alla vita.
Quattro mesi dopo ero fuori, zoppo, dolorante, col sangue di un altro nelle vene, il cranio sfondato, il ventre paralizzato, i polmoni cicatrizzati, la spina dorsale irta di viti e il volto deforme. Era ora di darsi una calmata.
Era arrivato il momento di mantenere il giuramento fatto nelle mie notti di pena. Inchiodato in quel letto, mi ero detto quasi ad alta voce: «Se me la cavo, traverso la Francia a piedi».
Avevo visto me stesso sui sentieri di pietra! Avevo pensato ai bivacchi, avevo immaginato di avanzare fendendo l’erba alta col passo del vagabondo. Poi qualcuno apriva la porta e ogni volta il sogno si dileguava: era l’ora della frutta cotta.Uno dei medici mi aveva detto: «L’estate prossima potrà frequentare un centro di riabilitazione». Ma io preferivo chiedere alle strade quello che loro credevano di potermi restituire con il tapis roulant: la forza.
L’estate era arrivata: era ora di chiudere i conti con il destino.
Tesson, recentemente divenuto noto anche al grande pubblico grazie a La pantera delle nevi, docufilm (tratto da un altro suo libro omonimo) con le splendide immagini del fotografo naturalista Vincent Mounier, da sempre è un autore cult per gli amanti della natura e dell’avventura con le iniziali maiuscole, molto spesso non alla portata dei comuni mortali. Una volta tanto, in seguito all’incidente che lo ha fisicamente distrutto, per portare avanti la propria “riabilitazione” è costretto a scegliere una meta adeguata alle sue condizioni, un viaggio a piedi “domestico”, quello che oggi si potrebbe chiamare “un cammino”. E che magari, sulla scia del film, che in Francia ha riscosso un successo di proporzioni inattese, potrebbe anche diventarlo a tutti gli effetti.
Tutti questi sono di per sé elementi di grande richiamo per il pubblico degli appassionati di trekking. Ma per quello cuneese se ne aggiunge un altro non secondario: la traversata inizia, come detto, dal Colle di Tenda, e per le prime tappe si sviluppa nelle valli Roya, Vésubie e Tinée, ovvero dietro casa nostra. Un motivo in più per calarsi per un’ora e mezza nei panni di Jean Dujardin e immergersi nella natura incontaminata.
A passo d’uomo è in programmazione al Cinema Monviso di Cuneo da giovedì 19 a martedì 31 ottobre; spettacolo unico alle ore 21; domenica proiezione anche alle 18,30. Ingresso ridotto (4 euro) per i soci CAI muniti di tessera.