«A Valdieri, in Valle Gesso, il 15 febbraio 2004, dopo una lunga interruzione durata circa quarant’anni, la figura carnevalesca dell’orso è stata riproposta dall’Ecomuseo della Segale. La maschera dell’orso di segale richiede una lunga preparazione. Infatti la persona scelta per interpretare la mitica figura ursina deve essere completamente avvolta in una lunga treccia di paglia di segale. Un copricapo e una coda, sempre di paglia, completano il costume. Le mani e il volto vengono annerite con un turacciolo bruciacchiato. Al termine della vestizione l’orso esce dal luogo segreto in cui si è cambiato e viene portato in catene per le vie del paese da un domatore.
Nella questua l’orso è accompagnato da altre figure che facevano parte dell’antico Carnevale di Valdieri: i perolìer, una sorta di stagnini ricoperti di fuliggine e vestiti di stracci, i fra (frati) che declamano una serie di pìstole (componimenti ironici sugli abitanti del paese e sulle comunità vicine, talora anche inventati) e la Quaresima, una giovane ragazza che indossa una maschera bianca a celarle il volto.
Durante la questua l’orso tenta di fuggire e di assalire le donne che incontra durante il percorso. La festa termina quando l’orso, dopo aver ballato con la Quaresima, si dilegua, mentre viene simbolicamente bruciato sulla piazza un pupazzo costruito con la segale.»
Da Caterina A. Agus, Il tempo dell’orso, l’orso nel tempo, in Uomini e orsi. Morfologia del selvaggio,
a cura di Enrico Comba e Daniele Ormezzano, Accademia University Press 2015.
Per saperne di più L’Orso di Segale: il Carnevale alpino di Valdieri
Foto Enrica Raviola
Valdieri, 24 febbraio 2019